lunedì 5 dicembre 2011

L'inganno della crescita.

(...) Oggi possiamo ricostruire un mondo estremamente qualitativo sul piano del livello di vita sbarazzandoci del superfluo passando a un lusso leggero, un lusso della cultura, della conoscenza, della musica, della convivialità tra persone. Il modello di comprarsi il Suv o lo yacht è un modello socialmente conflittuale, costosissimo, che costringe le persone a lavorare molto di più. Se ce ne sbarazziamo possiamo lavorare di meno. Uno degli obiettivi della decrescita non è lasciare a casa un sacco di persone perché tutti quei beni superflui vengono visti come un limite all’occupazione: nel momento in cui noi li togliamo le industrie non lavorano più. Abbiamo visto che comunque non ha funzionato questo modello, qualsiasi cosa, superflua che è stata prodotta, inevitabilmente con l’automazione o con lo spostamento in paesi emergenti, ha tolto poi alla fine ugualmente occupazione, allora non sarebbe meglio produrre solo le cose veramente utili alla nostra qualità della vita e lavorare poi di meno? Se abbiamo meno necessità di acquistare oggetti inutili, forse potremmo lavorare tutti, ma la metà del tempo che lavoriamo adesso, quattro ore al giorno, pomeriggio o mattino libero, a seconda delle scelte, più possibilità per stare in famiglia, più possibilità per curare la propria cultura, il proprio orticello in senso veramente fisico, poter coltivare anche il proprio cibo. (...)
Stralcio dell'intervento di Luca Mercalli sul Blog di Beppe Grillo