mercoledì 30 aprile 2008

Paradigma perverso.

Rimando a questo molto interessante post su Lex populi, il blog di Giorgio, cioè Fra Giorgio.
Invito inoltre a vedere Leoni per agnelli (locandina a lato), molto illuminante film di Robert Redford.
Post letto e film visto quest'oggi: una buona giornata!

domenica 27 aprile 2008

Il fondo del pozzo.

(...) Ma sono vecchio.
Non dica così, ha solo superato il mezzo del cammin...
Non è una questione di età anagrafica, dipende dalle risorse che uno ha. E' come un pozzo di cui comincio a vedere il fondo. Si dovrebbe poterne parlare apertamente. Invece tanti cercano di coprirne il vuoto. (...)
Da un'intervista a Eimuntas Nekrosius, regista teatrale

sabato 26 aprile 2008

Equilibrio.

Non ci sarà equilibrio fino a che la maggior parte della popolazione non avrà consapevolezza del valore strategico dei beni comuni e del modo giusto per utilizzarli senza consumarli.
Da un racconto di Luca De Biase

mercoledì 23 aprile 2008

Belli noi.

Già visti sul pupoloblog, siamo talmente belli che ci meritiamo una ripubblicazione!

domenica 20 aprile 2008

Vecchiaia. Tristezza. Negazione.

Non mi sento vecchio. Ma c'è qualcosa di triste nelle persone che invecchiano negandolo.
George Clooney

giovedì 17 aprile 2008

It can’t rain all the time.

Se non può piovere per sempre, non può nemmeno esserci il sole per sempre. La banalità della cosa è imbarazzante, ma questo non la rende meno vera. Chissà perché di solito ti dici “tutto passa” quando le cose vanno male, e te ne dimentichi quando invece vanno bene. Ma se tutto passa, allora passa tutto. Questa banalità, una volta che la focalizzi, ti lascia addosso una costante sensazione di transitorietà su ciò che compone la tua vita. E che le cose che vorresti passassero siano invece quelle che sembrano durare di più, è solo una fastidiosa postilla con la quale la vita ti ricorda che è essa stessa alla guida, e non tu.
Sw4n

mercoledì 16 aprile 2008

Forza Italia(ni)!

Fabio scrive:
Beh, un problema a bordo adesso ce l'abbiamo. E forse alla fine non è nemmeno Berlusconi - al quale in fondo ci sono anche un po' affezionato, ma molto in fondo - ma la Lega.
Anonimo risponde:
Certamente il Bossi ed i suoi rappresentano il populismo e l'egoismo più estremo.
Però, se ci pensi, anche il Berlusconi si avvicina molto al populismo (quanti drogati da rete4, ma anche da italia1 e da canale5, ci sono in giro) e all'egoismo, ma ci si avvicina con altri presupposti, diciamo più snob, diciamo "dall'alto", dal Potere, chiaro ed occulto, mentre Bossi e co. entrano in queste aree "dal basso", dal proletariato della - e nella - mente.
La somiglianza, l'empatia tra i due partiti, ed il successo è dovuto proprio da questi due approcci, diversi, ma che hanno lo stesso "Tao"/Strada/RagioneDiVita.
Questi sono i punti qualificanti della Destra.
Forse Fini e co. si collocano invero in una posizione ormai subalterna al loro Duce Berlusconi.

Ieri mi sono visto la Profezia di Celestino: la sensazione è simile alla scena finale, in cui i soldati fanno saltare in aria le rovine della città segreta/il monastero, sperando di far sparire tutte le Profezie.
La Saggezza dei rotoli delle Profezie resta però nelle menti e nei cuori di chi le conosce e le ha comprese.
Visto che quanto porti fuori, così ti ritorna, visto che la "Legge dell'Attrazione Universale" dovrebbe essere sempre vera, cerco di non abbacchiarmi troppo, e concludo con una semplice frase di un supporter di Walter (Veltroni), Jovannotti:
"Io penso positivo, perchè son vivo, perchè son vivo!"
Forza Italia(ni)!

domenica 13 aprile 2008

Decisione critica.






E' quella che ci si accinge a prendere oggi.
"Allacciate le cinture di sicurezza, abbiamo un problema a bordo".
Sarà doloroso, ma... si può fare!
E che perda il peggiore (Altan docet).

lunedì 7 aprile 2008

Una rivoluzione.

C'è una rivoluzione che dobbiamo fare se vogliamo sottrarci all'angoscia, ai conflitti e alle frustrazioni in cui siamo afferrati. Questa rivoluzione deve cominciare non con le teorie e le ideologie, ma con una radicale trasformazione della nostra mente.
Jiddu Krishnamurti