domenica 29 aprile 2007

Personalità empirica.

Il faut abandonner la personalité pour retrouver votre "je"
Changer dame cheval et chevalier
Changer d'habit baton et pensée
(retiens la nuit pour nous deux jusqu'à la fin du monde)
Quando non coincide più l'immagine che hai di te
Con quello che realmente sei
E cominci a detestare i processi meccanici e i tuoi comportamenti
E poi le pene che sorpassano la gioia di vivere
Coi dispiaceri che ci porta l’esistente
Ti viene voglia di cercare spazi sconosciuti
Per allenare la tua mente a nuovi stati di coscienza
Quand l'image que tu as de toi ne coincide plus avec ce que tu es réellement
Quand tu commences à haïr les automatismes de ta facon d'agir
Et quand les chagrins prennent le pas sur la joie de vivre,
Avec les peines que nous apportent l'existence,
Et tu vas chercher des espaces inconnus,
Pour une nouvelle conscience

Manlio Sgalambro

mercoledì 25 aprile 2007

Andava benissimo così.

Avevate superato la linea invisibile oltre la quale si vede ogni cosa con troppa chiarezza. Nessuno avrebbe più funzionato, per voi. Perchè considerarlo un male? Non era affatto un male. Avevate avuto mille desideri, mille attese, mille estati di fuoco, e adesso era finita, perchè tutto finisce, prima o poi. Dopo tanti anni andava benissimo così.
Tiziano Scarpa ("I nuovi sentimenti")

martedì 24 aprile 2007

Evviva! Salvi i bimbi morti senza battesimo.

Dove andranno i bambini morti senza battesimo? Se lo erano chiesti per decenni i teologi. Da oggi la Chiesa ha dato la risposta, abolendo ufficialmente il limbo. Il tradizionale concetto di limbo - luogo dove i bimbi non battezzati vivono per l'eternità senza comunione con Dio - riflette una "visione eccessivamente restrittiva della salvezza", si legge in un documento della Commissione teologica internazionale.
Il documento, pubblicato venerdì, è stato approvato da Benedetto XVI. Il limbo era nato nel XIII secolo. Numerosi artisti si erano cimentati nel compito di dare una rappresentazione visiva a un'idea che aveva messo da sempre in difficoltà i teologi: possono i bambini morti senza aver ricevuto il battesimo, quindi con il peccato originale, stare nel Signore? Alla fine è prevalsa un'interpretazione meno restrittiva della salvezza, dal momento che l'uomo non può mettere limiti alla Provvidenza e alla misericordia divina.

Notizia tratta da TgCom: http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo358539.shtml

giovedì 19 aprile 2007

Scienza e arte.

La scienza e l'arte appartengono al mondo intero, e di fronte ad esse si dissolvono le barriere della nazionalità.
Johann Wolfgang von Goethe

martedì 17 aprile 2007

Impermanenza.

Ogni cosa esistente è impermanente.
Quando si comincia a osservare ciò,
con comprensione profonda e diretta esperienza,
allora ci si mantiene distaccati dalla sofferenza:
questo è il cammino della purificazione.

Dhammapada, XX (277)

lunedì 16 aprile 2007

Occhiali scuri.

Come dice una massima, ci sono due cose che l'uomo non può guardare in faccia: il sole e la morte. Io metto gli occhiali scuri, e via.
Stefano Accorsi

domenica 15 aprile 2007

Gli uccelli.

Volano gli uccelli volano
nello spazio tra le nuvole
con le regole assegnate
a questa parte di universo
al nostro sistema solare.
Aprono le ali
scendono in picchiata atterrano meglio di aeroplani
cambiano le prospettive al mondo
voli imprevedibili ed ascese velocissime
traiettorie impercettibili
codici di geometria esistenziale.
Migrano gli uccelli emigrano
con il cambio di stagione
giochi di aperture alari
che nascondono segreti
di questo sistema solare.

Franco Battiato

lunedì 9 aprile 2007

L'uomo.

L'uomo è l'animale religioso per eccellenza. Nell'opera santa di spianare la via del proprio fratello verso la felicità del paradiso ha trasformato il mondo in un cimitero.
Mark Twain

domenica 8 aprile 2007

Pasqua.

Già vista e rivista, ma fa sempre sorridere. E ricordiamoci che le altre 364 giornate dell'anno sono altrettante Pasque per il maiale.

sabato 7 aprile 2007

Viandanti e filosofi.

Chi sia giunto anche solo relativamente alla libertà della ragione, sulla terra non può sentirsi altro che un viandante - anche se non un viaggiatore diretto verso un'ultima meta, che non c'è. Ma egli ben vuole guardare, e tener gli occhi aperti su tutto quel che veramente accade nel mondo; per questo non gli è consentito unire troppo strettamente il suo cuore a nessuna cosa particolare; dev'esserci in lui stesso qualcosa di nomade, che gioisca del mutamento e della provvisorietà. Certo, per un tale uomo giungeranno cattive notti, in cui sarà stanco e troverà chiusa la porta della città che dovrebbe offrirgli riposo; e forse, oltre a ciò, il deserto giungerà sino a quella porta, come in Oriente, e gli animali da preda urleranno ora lontano ora vicino, e si leverà un forte vento, e i ladri gli ruberanno le bestie da tiro. Allora la notte terribile calerà per lui sul deserto come un secondo deserto, e il suo cuore sarà stanco di peregrinare. Ma quando si leverà il sole del mattino, rosseggiante come una divinità della collera, la città si aprirà, e nel volto degli abitanti egli vedrà forse ancor più deserto, sporcizia, inganno, insicurezza che davanti alle porte - e il giorno sarà quasi peggiore della notte. Questo potrà ben succedere una volta al viandante; ma poi giungeranno a ricompensarlo i gioiosi mattini di altri paesi e di altri giorni, in cui già nel grigiore della luce egli vedrà passar danzando accanto a sé, nella nebbia dei monti, gli sciami delle Muse, e in cui poi, quando silenzioso, nell'armonia mattutina dell'anima, egli passeggerà sotto gli alberi, dalle vette e dai recessi delle fronde gli cadranno intorno solo cose belle e chiare, dono di tutti quegli spiriti liberi che stanno sul monte, nel bosco e nella solitudine e che, come lui, nel loro modo ora gioioso ora meditabondo, sono viandanti e filosofi. Nati dai misteri dell'alba, essi meditano come mai il giorno possa avere, tra il decimo e il dodicesimo tocco, un volto così puro, così trasparente, così serenamente radioso: essi cercano la filosofia del mattino.
Friedrich Nietzsche ("Umano, troppo umano")

venerdì 6 aprile 2007

Esistere.

Al mondo tutti, uomini e animali, lavorano con tutte le forze, con ogni sforzo, dal mattino alla sera solo per continuare ad esistere... e dopo un certo tempo tutti finiscono. E' un affare che non copre le spese.
Arthur Schopenhauer

giovedì 5 aprile 2007

Laggiù tutto è ordine e bellezza, calma e voluttà.

Ti invito al viaggio
in quel paese che ti somiglia tanto.
I soli languidi dei suoi cieli annebbiati
hanno per il mio spirito l'incanto
dei tuoi occhi quando brillano offuscati.
Laggiù tutto è ordine e bellezza,
calma e voluttà.
Il mondo s'addormenta in una calda luce
di giacinto e d'oro.
Dormono pigramente i vascelli vagabondi
arrivati da ogni confine
per soddisfare i tuoi desideri.
Le matin j'écoutais
les sons du jardin
la langage des parfums
des fleurs.

Manlio Sgalambro ("Invito al viaggio")