Credo che quando un triestino sta col fiasco in mano su una panchina a contemplare il mare, questa è preghiera. Grandissima ed eccelsa preghiera. Il mare si raggrinza di piacere, il Carso fa vibrare la sua verzura, la Bora sbuffa divertita, Mìcheze e Jàcheze battono le ore e il Padrone del mondo dice compiaciuto: figli miei, ancora una volta mi avete vinto.
Marcello Goldstein (rabìn e triestìn patoco) in un'intervista a Paolo Rumiz sul Piccolo di oggi; grazie a BaoTzeBao per avermela fatta leggere.