mercoledì 2 maggio 2007
"Incredibile"... ma sembra vera!?
Leggo sul blog di Giorgio Tesen e ripubblico molto volentieri questa "incredibile" notizia che, se risultasse vera, accrescerebbe considerevolmente la mia stima nel popolo americano.
Forse non tutti sanno che dagli anni venti e fino agli anni quaranta, negli Stati Uniti d’America, venne varata una campagna pubblicitaria di vaste proporzioni volta all’incitamento della pratica del sesso anale. La campagna in questione si chiamava "National Anal Sex Month", un po’ come si fa adesso con il mese dei dentisti, oppure con il mese del controllo oculistico. Un servizio pubblico volto all’informazione sul sesso anale. In questo post vi allego le pubblicità che venivano utilizzate per tale campagna. Perché il sesso anale? (...) Durate i conflitti e dopo la depressione il sesso anale veniva proposto come alternativa al sesso tradizionale. “Donne, non cadete nella trappola che vi fa credere che l’amore inizi con il sesso orale e finisca con quello vaginale, perché non provate il sesso anale…”. Il sesso anale, per fare l’amore senza il rischio di mettere al mondo una creatura, questo era il messaggio sotteso. È interessante seguire i risvolti di questa campagna con il condimento del parossismo tutto americano, “Gosh, Susie, vorrei tanto dare il mio sostegno al Mese del Sesso Anale, ma come lesbica mi sento tagliata fuori, che cazzo devo fare?”, “Lisa! Per te c’è il nuovo Lady Explorer, con un cazzo da 9 pollici (22,86 cm, nota del postatore)”. L’amore rettale influenza la musica degli anni ‘70, fino a Shake your Booty, Back Door Man e How Deep is Your Love. Interessante capire quanto siano profonde le radici culturali del mettere e prendere nel c**o nella cultura americana.
Giorgio Tesen - rielaborazione di una fonte da Tommy Aquinas (pseudo-etero-nimo per Tommaso D’Aquino)
http://giorgiotesen.wordpress.com