giovedì 29 gennaio 2009
Prospettiva di un attimo.
Foto ri-postata (la prima volta era qui) perchè oggi ho saputo che questo è il suo titolo.
lunedì 26 gennaio 2009
martedì 20 gennaio 2009
domenica 18 gennaio 2009
sabato 17 gennaio 2009
Stoico.
Voi dite: "Non pensavo che sarebbe accaduto". Pensate che non ci sia nulla che possa accadere quando sapete che è possibile che accada, quando vedete che è già accaduta...?
Viviamo nel mezzo di cose che sono destinate a morire. Mortale sei nato e a dei mortali hai dato vita. Quindi devi fare affidamento su tutto e aspettarti di tutto.
Un animale, che lotta contro un cappio, lo rende ancora più stretto... Il modo migliore per alleviare mali irresistibili è sopportare e piegarsi alla necessità.
Che bisogno c'è di piangere su parte della vita? E' sulla vita intera che si dovrebbe piangere.
Seneca
Viviamo nel mezzo di cose che sono destinate a morire. Mortale sei nato e a dei mortali hai dato vita. Quindi devi fare affidamento su tutto e aspettarti di tutto.
Un animale, che lotta contro un cappio, lo rende ancora più stretto... Il modo migliore per alleviare mali irresistibili è sopportare e piegarsi alla necessità.
Che bisogno c'è di piangere su parte della vita? E' sulla vita intera che si dovrebbe piangere.
Seneca
mercoledì 14 gennaio 2009
martedì 13 gennaio 2009
lunedì 12 gennaio 2009
domenica 11 gennaio 2009
Inverno.
Sale la nebbia sui prati bianchi
come un cipresso nei camposanti
un campanile che non sembra vero
segna il confine fra la terra e il cielo.
Ma tu che vai, ma tu rimani
vedrai la neve se ne andrà domani
rifioriranno le gioie passate
col vento caldo di un'altra estate.
Anche la luce sembra morire
nell'ombra incerta di un divenire
dove anche l'alba diventa sera
e i volti sembrano teschi di cera.
Ma tu che vai, ma tu rimani
anche la neve morirà domani
l'amore ancora ci passerà vicino
nella stagione del biancospino.
La terra stanca sotto la neve
dorme il silenzio di un sonno greve
l'inverno raccoglie la sua fatica
di mille secoli, da un'alba antica.
Ma tu che stai, perché rimani?
Un altro inverno tornerà domani
cadrà altra neve a consolare i campi
cadrà altra neve sui camposanti.
Fabrizio de Andrè
come un cipresso nei camposanti
un campanile che non sembra vero
segna il confine fra la terra e il cielo.
Ma tu che vai, ma tu rimani
vedrai la neve se ne andrà domani
rifioriranno le gioie passate
col vento caldo di un'altra estate.
Anche la luce sembra morire
nell'ombra incerta di un divenire
dove anche l'alba diventa sera
e i volti sembrano teschi di cera.
Ma tu che vai, ma tu rimani
anche la neve morirà domani
l'amore ancora ci passerà vicino
nella stagione del biancospino.
La terra stanca sotto la neve
dorme il silenzio di un sonno greve
l'inverno raccoglie la sua fatica
di mille secoli, da un'alba antica.
Ma tu che stai, perché rimani?
Un altro inverno tornerà domani
cadrà altra neve a consolare i campi
cadrà altra neve sui camposanti.
Fabrizio de Andrè
lunedì 5 gennaio 2009
Un tempo piccolo.
Diventai grande in un tempo piccolo
mi buttai dal letto per sentirmi libero
vestendomi in fretta per non fare caso
a tutto quello che avrei lasciato
scesi per la strada e mi mischiai al traffico
rotolai in salita come fossi magico
toccando terra rimanendo in bilico
diventai un albero per oscillare
spostai lo sguardo per mirare altrove
cercando un modo per dimenticare
dipinsi l’anima
su tela anonima
e mescolai la vodka
con acqua tonica
poi pranzai tardi all’ora della cena
mi rivolsi al libro come a una persona
guardai le tele con aria ironica
e mi giocai i ricordi provando il rischio
poi di rinascere sotto le stelle
ma non scordai di certo un amore folle
in un tempo piccolo
ingannai il dolore con del vino rosso
buttando il cuore in qualunque posto
mi addormentai con un vecchio disco
tra i pensieri che non riferisco
chiudendo i dubbi in un pasto misto
dipinsi l’anima
su tela anonima
e mescolai la vodka
con acqua tonica
poi pranzai tardi all’ora della cena
mi rivolsi al libro come a una persona
guardai le tele con aria ironica
e mi giocai i ricordi provando il rischio
poi di rinascere sotto le stelle
ma non scordai di certo un amore folle
in un tempo piccolo
e mi giocai i ricordi provando il rischio
poi di rinascere sotto le stelle
ma non scordai di certo un amore folle
in un tempo piccolo.
Franco Califano per Tiromancino
mi buttai dal letto per sentirmi libero
vestendomi in fretta per non fare caso
a tutto quello che avrei lasciato
scesi per la strada e mi mischiai al traffico
rotolai in salita come fossi magico
toccando terra rimanendo in bilico
diventai un albero per oscillare
spostai lo sguardo per mirare altrove
cercando un modo per dimenticare
dipinsi l’anima
su tela anonima
e mescolai la vodka
con acqua tonica
poi pranzai tardi all’ora della cena
mi rivolsi al libro come a una persona
guardai le tele con aria ironica
e mi giocai i ricordi provando il rischio
poi di rinascere sotto le stelle
ma non scordai di certo un amore folle
in un tempo piccolo
ingannai il dolore con del vino rosso
buttando il cuore in qualunque posto
mi addormentai con un vecchio disco
tra i pensieri che non riferisco
chiudendo i dubbi in un pasto misto
dipinsi l’anima
su tela anonima
e mescolai la vodka
con acqua tonica
poi pranzai tardi all’ora della cena
mi rivolsi al libro come a una persona
guardai le tele con aria ironica
e mi giocai i ricordi provando il rischio
poi di rinascere sotto le stelle
ma non scordai di certo un amore folle
in un tempo piccolo
e mi giocai i ricordi provando il rischio
poi di rinascere sotto le stelle
ma non scordai di certo un amore folle
in un tempo piccolo.
Franco Califano per Tiromancino
giovedì 1 gennaio 2009
Capodanno a siti unificati.
Pupoli.com, pupoloblog, iki-ru, lo staff della pupoli communication unitamente a pupolo, mamma e papà augurano un felice nuovo anno a tutti gli affezionati lettori e amici.
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